Scultura
Le Origini del Sacro Eremo Di Montesenario
L’opera scultorea più antica, ancora esistente a Monte Senario, è il monumento sepolcrale, risalente a dopo il 1486, di Sigismondo, figlio di Angelo Della Stufa, incassato nel muro a destra della facciata interna della chiesa.
Nel 1604, prima dei rifacimenti barocchi della chiesa quattrocentesca, il Giani, nella sua Historia del Beato Filippo Benizii (Firenze 1604, p. 55) dice che si trovava nella “Cappella Maggiore”. Il sarcofago fu trasportato al di sopra della porta d’ingresso della chiesa; poi nel 1799, per lasciare spazio all’organo e alla cantoria, fu collocato nel posto dov’è ora. L’opera, giudicata «orrevole» dal Giani, richiama nella sua classicità il Ghiberti e i due putti fanno pensare a Luca e Andrea della Robbia (cfr. E.M. Casalini, “Studi Storici OSM”, 23 (1973), p. 200-201).
Sopra l’altare della cappella dell’Apparizione è una Pietà, in terracotta policroma, opera del Servo di Maria fra Giovannangelo Lottini (+1629) che fu anche autore di opere letterarie. Il gruppo fu composto intorno al 1600 e si trovava originariamente nella sala capitolare del convento di Firenze.
L’altare della cappella fu costruito nel 1723 dall’eremita fra Ubaldo M. Farsetti.
Nel 1647 Ferdinando Tacca (1619-1686), figlio dello scultore Pietro, realizza in stucco policromo il Crocifisso che è sopra l’altare maggiore. A lui sarebbero da attribuire anche le statue, ai piedi del Crocifisso, della Vergine Maria e di san Giovanni, dipinte poi da Francesco Boschi (1619-1675). Più tardi fu aggiunta la statua di santa Maria Maddalena, probabilmente da Martino Portugalli (1741-1812) che decorò di stucchi la chiesa.
Nella piazza antistante il complesso del Convento-Santuario, le statue di san Bonfiglio, il primo dei Sette Fondatori, e san Filippo Benizi, che salvò l’Ordine dalla soppressione, opera di Pompilio Ticciati (1754).
Un eremita scalpellino – come ce ne sono stati altri nella Congregazione degli Eremiti di Monte Senario – ha intrecciato le lettere del nome di Maria aggiungendovi l’anno 1762. Lo stemma si trova sopra l’ingresso (lato ovest) che introduceva nella zona del forno, in quella parte dove ancora nel 1763 si eseguivano ingrandimenti.
Nel 1820 fu modellata e dipinta la statua dell’Addolorata, collocata sono nel 1899 nella cappella centrale di destra. Prima veniva esposta in chiesa sola la terza domenica di settembre, tradizionalmente dedicata alla festa dell’Addolorata.
Il 23 giugno 1991 fu inaugurata la nuova porta in bronzo della chiesa, opera della scultrice fiorentina Nella Aglietti. Le otto formelle – dal basso verso l’alto – rappresentano gli inizi e gli sviluppi dell’Ordine.
Nel 2011 è stata collocata nel giardino di fronte alla cisterna un’opera di Temistocle Mancini, Maternità.