La Solitudine e L’Accoglienza
“Viatores “al Sacro Eremo di Montesenario
Il convento di Monte Senario è divenuto sosta frequente dei “viatores”, di coloro cioè che percorrono a piedi la cosiddetta “via degli dei”, un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini.Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati (come Monte Venere a Monzuno o il Monte Luario a Firenzuola). La via segue i percorsi utilizzati nel Medioevo per le comunicazione fra Bologna e il capoluogo toscano. Di solito i viatores, nella loro sosta di una notte, partecipano alla preghiera della sera, alla cena della comunità e all’eucaristia del mattino, prima di riprendere il loro cammino.
L’ OSPITALITÀ ESPRESSIONE DELL’AMORE
La fraternità di Monte Senario ha una fisionomia monastica. La preghiera e il lavoro sono i due valori fondamentali sui quali si articola la vita fraterna. Quattro volte al giorno ci ritroviamo insieme per celebrare la liturgia: al mattino per le lodi e l’Eucarestia, a mezzogiorno per l’ufficio di lettura e la meditazione, alla sera per il vespro e la lettura del vangelo del giorno e alle 21,00 per la compieta.
Ogni settimana ci riuniamo per la « lectio divina », ossia per approfondire comunitariamente la Sacra Scrittura.
Ogni quindici giorni ci riuniamo per il capitolo conventuale, in cui verifichiamo la nostra testimonianza e discutiamo alcuni problemi particolari prendendo collegialmente le decisioni.
Inoltre ogni frate, durante la giornata, ha a disposizione alcune ore da dedicare alla preghiera personale e allo studio in un clima di silenzio.
Il lavoro manuale ed intellettuale, secondo le attitudini e le capacità di ciascuno, occupa il resto della giornata. Esso, come dicono le nostre Costituzioni, è un mezzo per vivere la povertà, un aiuto a comprendere le condizioni di vita della maggior parte degli uomini e un modo per guadagnarsi il pane.
Lo scopo della nostra vita è di portare alla sua pienezza il comandamento della carità, amare e servire Dio e il prossimo sull’esempio di Maria e dei Sette Santi nostri Fondatori. Tentiamo di raggiungere questo fine attraverso il servizio fraterno, prima tra noi e poi con tutti gli altri fratelli.
La comunità di Monte Senario realizza il suo servizio e la sua comunione con gli uomini attraverso l’ospitalità, come espressione dell’amore. Noi, infatti, siamo disponibili ad accogliere qualsiasi persona o gruppo, mettendo a disposizione tutto quello che possediamo. Questa disponibilità si esprime a diversi livelli, ossia da un minimo ad un massimo. I modi, con i quali attuiamo l’accoglienza, possono essere sintetizzati a tre livelli.
Il primo modo è l’ospitalità nella preghiera: la nostra liturgia è aperta a tutti. Quando parliamo di liturgia non intendiamo solo la Messa, ma anche la celebrazione delle « Ore » (ufficio divino), la « lectio divina » ed altre liturgie particolari: veglie bibliche e celebrazioni penitenziali.
Il secondo modo è l’ospitalità nel servizio-, i nostri beni materiali e spirituali sono a disposizione di tutti. I gruppi, le comitive e i pellegrinaggi usufruiscono dei nostri locali per conferenze e per riunioni e spesso chiedono la nostra collaborazione per guidare alcuni incontri su temi religiosi e di attualità, oppure per la celebrazione del sacramento della penitenza.
Il terzo modo è l’ospitalità nella comunione: la nostra comunità apre le porte all’ospite e gli offre la possibilità di condividere la nostra vita. Al fratello che viene da noi per trascorrere qualche giorno di riflessione gli rivolgiamo questo invito: « Amico, la nostra comunità ti porge il benvenuto nella speranza che i giorni che trascorrerai con noi siano per te fonte di riposo e di arricchimento spirituale. L’ospitalità è uno dei modi con cui la nostra famiglia religiosa intende realizzare il proprio servizio e la propria comunione con tutti i fratelli. La comunità di Monte Senario ti invita ad impegnarti insieme ad essa, in un clima di raccoglimento e di silenzio, nella riflessione della Parola di Dio, nello studio e nella preghiera. Questo convento, ricco di storia, ti offre la bellezza della natura, sacramento di Dio, e la possibilità di fare silenzio dentro di te per verificare la tua vita alla luce dell’Evangelo. Noi frati ti offriamo il silenzio, la vita e la preghiera comunitaria, la devozione alla Vergine, la. nostra amicizia, non nascondendo le nostre limitatezze ».
L’ospite diventa uno di noi, un fratello da rispettare e da amare, una persona da mettere a proprio agio per farle sperimentare a tutti i livelli la nostra vita fraterna.
In questo settore abbiamo avuto delle tristi esperienze, per cui saremmo portati a dubitare delle persone sconosciute,ma uno scritto antico la
«Didachè» (manualetto d’istruzione cristiana della metà del primo secolo) si suggerisce una saggia modalità: « Ogni pellegrino che viene nel nome del Signore, sia accolto: in seguito però esaminatelo e rendetevi conto chi sia; avete infatti senno abbastanza per distinguere la destra dalla sinistra. Se è solo di passaggio, aiutatelo come potete; ma non rimanga presso di voi più di due o tre giorni, se è necessario. Se vuole stabilirsi tra voi, e ha un mestiere, lavori per mantenersi. Se invece non ha un mestiere, prendete provvedimenti con prudenza, perché non viva tra voi un cristiano ozioso. Se non si vuole assoggettare, è uno sfruttatore di Cristo: guardatevi da questa gente ».
Nella nostra tradizione servitana l’ospitalità è sacra per cui in ogni persona che bussa alla nostra porta vediamo non un fannullone, uno sfruttatore o un parassita della società, ma il Figlio di Dio, che viene (insieme al Padre) a farci visita e a comunicarci i doni dello Spirito.
Silenzio – Preghiera – Fraternità
OSPITALITÀ NEL SACRO CONVENTO
La comunità dei frati offre la possibilità di ospitare quanti desiderano trascorrere giornate di preghiera, di riflessione o di ritiro spirituale.
RITIRO ALL’EREMO DI S. FILIPPO
(o cellina Salviati)
Esperienza di forte solitudine. Momenti di dialogo con un frate della comunità. Rivolgersi personalmente al Priore del sacro convento.
OSPITALITÀ NELLA CASA “LA GHIACCIAIA”
Possibilità di autogestione per gruppi (massimo 20 persone) in un clima di ricerca e di solidarietà. Condivisione di alcuni momenti della vita della comunità.
Per accordi il responsabile del gruppo si rivolga, previo appuntamento, a Fra’ Maurizio.